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SOCIOLOGIA: L'INDUSTRIA CULTURALE NELLA SOCIETA' DI MASSA

  UNA NUOVA REALTA' STORICO SOCIALE  Il primo di questi fattori è sicuramente l' allargamento della sfera dei consumatori , conseguente al miglioramento delle condizioni economiche delle classi popolari e al diffondersi di stili di vita basati sul godimento e sulla fruizione di beni e prodotti diversi. La disponibilità di redditi più alti, unita allo spirito di emulazione nei confronti dei ceti socialmente più elevati, spinge fin dai primi decenni del Novecento anche fasce di popolazione fino ad allora estromesse dai circuiti del consumo culturale a riempire non solo la dispensa o il guardaroba, ma anche gli scaffali della libreria, acquistando libri, riviste, dischi e altri prodotti di questo genere. A ciò va aggiunta l'accresciuta  scolarizzazione della società , che fornisce a un numero sempre più ampio di individui gli strumenti di base e gli stimoli intellettuali per accedere ai consumi culturali. Ma l'incremento della scolarizzazione influisce  sulla trasformazion
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P. 424 Verifi ca di Fine Capitolo

  1. a) F b) V c) F d) V e) V 2. a) D b) B c) C 3. a) Rotocalco b) Apocalittico c) Infotainment 4. a) George Melies e David Griffith furono i primi ad utilizzare il cinema come strumento di comunicazione e di intrattenimento sociale invece di impiegarlo unicamente per scopi documentaristici. Fu infatti grazie a Milier che il cinema diventò messa in scena di situazioni fantastiche, con il suo film "Il viaggio nella luna". Dobbiamo invece a Griffith la consapevolezza del potenziale ideologico e pedagogico-sociale del cinema. b) I sociologi Theodor Adorno e Max Horkheimer furono i primi ad utilizzare il termine di "industria culturale", riferendosi ala complesso dei prodotti e delle strategie di distribuzione nati dalla colonizzazione economico della sfera culturale, che finiscono per asservire alla cultura scopi quali il controllo sociale, la cattura del consenso e la promozione di stili e modelli di vita adatti ad una società consumistica. 5. All'interno della so

VERIFICA FINE CAPITOLO PAG. 392

  ESERCIZIO  UNO a.) "colletti bianchi" è l'espressione con cui Wright Mills designa la borghesia capitalista tipica delle società industriale avanzate -> FALSO b.) con l'espressione "povertà relativa" si intende una condizione di disagio economico temporaneo -> FALSO c.) una società ha un'alta mobilità relativa se la possibilità di spostarsi nel sistema di stratificazione è uguale per tutte le classi -> VERO d.) in una società divisa in caste è impossibile la mobilità sociale -> FALSO e.) secondo la labeling theory nessun comportamento è intrinsecamente deviante -> VERO ESERCIZIO DUE a.) secondo Weber, gli appartenenti a uno stesso ceto hanno in comune -> LO STILE DI VITA b.) secondo Sylos Labini, qual è la caratteristica non appartenente alla classe media -> POSSESSO DI UN CODICE MORALE SICURO E UNITARIO c.) secondo la terminologia di Merton, quale termina descrive la condotta di individuo che accetta gli scopi socialmente condivis

LA STRATIFICAZIONE SOCIALE NELLA SOCIETA' CONTEMPORANEA

  Oltre i classici Sicuramente le teorie di Marx e Weber ci offrono le indicazioni di base per affrontare lo studio del fenomeno della stratificazione . La loro analisi , però , ha come termine di riferimento un contesto storico -sociale a noi ormai lontano , per cui è necessario considerare i risultati a cui giunsero con le dovute cautele.  L'analisi di Marx  appare da rivedere in alcuni suoi aspetti . Al di là dell'idea che il controllo dei mezzi di produzione sia il criterio fondamentale per determinare la posizione sociale di individui e gruppi ciò che oggi appare discutibile è soprattutto il giudizio dello studioso tedesco sul destino delle classi nel futuro della società industriale .  Marx pensava infatti che gli sviluppi del capitalismo avrebbero finito per radicalizzare l'antagonismo sociale tra una minoranza sempre più ricca ( grazie alla concentrazione dei capitali ) e una massa di lavoratori completamente proletarizzati , costretti a vivere con salari di pura In

SOCIOLOGIA: LA CONFLITTUALITA' SOCIALE

  UN PUNTO DI PARTENZA: DURKHEIM E IL CONCETTO DI ANOMIA Da una prospettiva sociologica, conflitto sociale non significa solo Identificare quegli aspetti e problemi che creano situazioni di conflitto all'interno della società Tra individui e gruppi o tra loro e l'intera comunità. In primo luogo, significa padroneggiare La natura sociale di questi aspetti e problemi è molto importante. Il luogo in cui si verifica il conflitto, ma è anche un fattore complesso nel conflitto. Emile Durkheim nella sua tesi "Ricerca sociologica sul suicidio" e nel suo lavoro "Divisione del lavoro" "Società" ha introdotto il termine "anomia" nel linguaggio sociologico e lo ha sottolineato Difetti legislativi causati nella società quando la coesione tra i membri della società è indebolita, I prerequisiti necessari per la formazione di valori ed emozioni comuni. PrivazionePrivazione anormale Individui che sono in grado di mantenere il loro comportamento entro un i

TESTI - MERTON E FOUCALT

    MERTON: LE DISFUNZIONI DELLA BUROCRAZIA Domanda nr 1: Perché in un passo del brano l'autore paragona l'atteggiamento del burocrate nell'adempimento delle sue mansioni all'ingegnere che progetta una costruzione? L'efficienza della struttura sociale dipende dal saper infondere nei membri del gruppo i sentimenti e gli atteggiamenti appropriati alla loro mansione. Così Merton sceglie di paragonare il lavoro svolto da un burocrate a quello di un ingegnere, poiché entrambi sono soggetti ad una pressione e pongono delle precauzioni nello svolgimento del proprio ruolo. Inoltre l'adesione alle regole diviene fine a se stessa, un valore strumentale diviene un valore finale. Domanda nr 2: In che cosa consiste la "trasformazione da mezzi in fini" indotta dalla disciplina imposta dal burocrate? Il fenomeno di trasformazione da mezzi a fini consiste nell'osservanza scrupolosa della regola, richiesta al burocrate perché possa svolgere in modo efficace i compi

QUANDO LE ISTITUZIONI SI FANNO CONCRETE: LE ORGANIZZAZIONI SOCIALI

   LE STRUTTURE IN CUI  CI MUOVIAMO Pur essendo  l'istituzione  una realtà simbolica, essa tende a  oggettivarsi in realtà concrete e visibili:  persone, cose, luoghi. Questo può venire a livelli diversi.  Il caso più semplice è quello in cui l'istituzione si oggettiva in una  singola persona , che le norme sociali designano come figura obbligata di riferimento in determinate situazioni.  All'opposto troviamo un caso in cui il contenuto normativo di un'istituzione, con il complesso di status e ruoli che definisce, si oggettiva in strutture di ampie dimensioni che coinvolgono una grande quantità di risorse umane e materiali allo scopo di perseguire in modo razionale e coordinato determinati fini collettivi.  A questa struttura, la sociologia da il nome di  organizzazioni , ne sono un esempio: la scuola, l'ospedale, un carcere, un ufficio della pubblica amministrazione, ma anche un'impresa industriale,  un sindaco e una società sportiva. QUANDO LE ORGANIZZAZIONI N